
Verniciare con gommalacca a tampone
La gommalacca è una resina naturale ottenuta dalla secrezione dell’emittero femmina, Tachardia lacca (Asia), un insetto che per proteggersi produce la sostanza resinosa fino a crearsi una sorta di scudo.
L’utilizzo della gommalacca come tintura è molto antico, risale addirittura al 200 d.C. circa, e la sua colorazione giallo/rossastra è dovuta al colorante naturale che contiene.
L’utilizzo come vernice per il legno risale con certezza già nel 1590, ne parla uno scrittore inglese che, recatosi in India, descrive usi e costumi del posto.
Inizialmente veniva sfregata in blocco solido direttamente sul tornio, il calore provocato dall’attrito permetteva alla resina di penetrare nel legno che successivamente veniva “spagliettato” (levigato) fino ad ottenere la lucidatura.
Nel 1800, in occidente, il suo utilizzo si diffuse in larga scala, sostituendo completamente le cere e gli olii. Anche se in liuteria era utilizzata già nel ‘600 (periodo di Antonio Stradivari 1644 - 1737).
Le proprietà protettive sono eccellenti, soprattutto se le rapportiamo allo spessore sottilissimo con cui viene eseguita la verniciatura. E molto dura, può essere carteggiata e trattata con abrasivi.
Inoltre non è assolutamente tossica, anzi è addirittura commestibile. Tra gli svantaggi occorre considerare che è molto sensibile al calore e la sua durata dopo la miscelatura ad alcool è breve.
Quest’ultimo particolare non è da sottovalutare, infatti conviene miscelarne sempre in quantità minore per poi riprodurla all’occorrenza. La soluzione un po’ “vecchia” (dopo qualche mese) risulta asciugarsi con difficoltà e anche la sua stesura è molto più difficoltosa e poco omogenea.
Si utilizza anche la gommalacca “decerata”. Dei filtraggi molto sottili estraggono la cera contenuta nella resina rendendola di colore giallo paglierino. Questo tipo di soluzione è utilizzata per i legni molto chiari come l’abete, i quali metterebbero in risalto gli aloni della cera in maniera disomogenea rovinando la verniciatura. Inoltre la soluzione decerata rispetta maggiormente le colorazioni dei legni chiari.
Gli argomenti trattati:
- Preparazione della soluzione madre
- Preparazione delle soluzioni per il tampone
- Il Corpo
- Preparazione al passaggio del tampone (la levigatura)
- Il Tampone
- La lucidatura
- Le traiettorie del tampone
- Pressione e velocità
- Le sessioni
- Gli aloni
- Il risultato finale
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